di Aurelia Casagrande
Don Dido Marchesi, parroco di Montebudello dal 1897 alla morte, avvenuta nel 1936, sperimentò per primo in Italia una macchina volante “a reazione”. Nel 1917 pubblicò uno studio su uno strano apparecchio aeromobile senza elica e senza ali, dotato di propulsore a scoppio d’acetilene, chiamato Geidrovolante. Nelle intenzioni utopistiche del suo inventore si trattava di una macchina polivalente, in grado di volare, navigare e correre su strada.
La ricerca scientifica di Don Marchesi si volse anche al campo dell’energia solare e della propagazione della luce. Costruita una pila solare, usando come celle accumulatrici dei fondi di bottiglie da vino tagliati a metà, riuscì a immagazzinare sufficiente energia solare da poter comandare il suono delle campane sul campanile di Montebudello. In pratica Don Marchesi aveva inventato i pannelli solari! I parrocchiani, non capendo la geniale portata dell’invenzione, si limitarono a commentare che il prete era matto e voleva imbottigliare il sole.
Il sacerdote diede inoltre vita a Bazzano a un’azienda per la produzione di biciclette smontabili dotate di soluzioni tecniche innovative, quali ruote elastiche senza camera d’aria e gomme tenute tese da un sistema di mollette.
Mosso anche dalla necessità di migliorare le condizioni materiali ed economiche dei suoi parrocchiani, Don Marchesi insegnò loro il corretto uso dei concimi, le regole per impiantare razio-nalmente i vigneti, per combattere le malattie delle piante, le metodologie dell’irrigazione, della potatura e della sarchiatura, nonché l’influenza della luna sull’agricoltura.
Don Marchesi fu anche autore di pubblicazioni, in cui illustrò i propri studi e le proprie teorie, presenti presso la Biblioteca Nazionale di Firenze.
(Notizie tratte da: CLAUDIO BALESTRI, E se avessimo bombardato Londra?, «Genti di Panaro. Rassegna di storia, “storie” e cultura locale Valle del Panaro», 15, 2013, pp.75-92)