La parrocchia e la chiesa di Montebudello
di Aurelia Casagrande
“Le notizie qui riportate provengono dall’Archivio parrocchiale di Montebudello”
La chiesa di Sant’Andrea in Corneliano, l’attuale Montebudello, sorse nell’antico fondo omonimo e la sua esistenza pare atte-stata dall’XI secolo. Appartenuta alla diocesi di Modena, passò nel 1204 a quella di Bologna, anche se il vescovo modenese per un po’ di tempo continuò a esercitarvi la giurisdizione spirituale. Fu chiesa plebanale fino al 1573, quando questo titolo le venne tolto e fu assoggettata alla pieve di Bazzano, istituita in quell’anno. Nel 1614 la chiesa di Montebudello passò sotto la pieve di Monteveglio dopo essere stata per 41 anni alle dipendenze di quella di Bazzano. Nel 1692 riebbe il titolo di pieve “senza sudditanza” cioè senza nessun’altra chiesa dipendente e non fece da allora più parte della pieve di Monteveglio.
Alla pieve di S. Andrea di Montebudello apparteneva il beneficio semplice di S. Giovanni in Mandria, costituito da terreni, prati, boschi e dalla chiesa dedicata a S. Giovanni. Il piccolo edificio, coperto di coppi e tinteggiato di rosso, aveva un solo altare posto a levante ed era decorato da vari affreschi, tra i quali quello raffigurante S. Giovanni Battista, titolare della chiesa, e quello rappresentante l’Annunciazione dell’angelo alla Vergine.
Il beneficio parrocchiale era invece costituito dalla casa colonica, a settentrione della chiesa; da vari poderi denominati Il Calanco, Il Pogiolo, Le Vignazze, Riolo, Cane-varazzo; dalla tenuta Granarolo, comprendente i poderi detti Marchigione, Granarolo, Il Prato di Marzatore; dal podere Le Colline.
La chiesa parrocchiale, dedicata a S. Andrea apostolo, è da sempre a una sola navata. Sull’altare maggiore s’innalza la pala raffigurante il martirio di S. Andrea di autore anonimo. Dall’inventario della chiesa del 1687 sappiamo che nell’altare laterale, dedicato al SS. Rosario, era presente un quadro, dalla cornice intagliata, raffigurante i martiri S. Fabiano e S. Sebastiano con al centro S. Alberto, carmelitano, recante un giglio in mano. Nel contorno del quadro erano dipinti i 15 misteri del SS. Rosario, mentre alla sommità era rappresentato il Padre eterno col mondo in mano. Dallo stesso inventario si evince che in questo altare era presente anche un altro quadro dalla cornice intagliata e parzialmente colorata, raffigurante la Madonna del Rosario col Bambino in braccio. Nell’inventario della chiesa del 1818 è menzionata in questo altare, all’interno di una nicchia, una statua della Madonna del Rosario, commissionata nel 1786 all’artista bolognese Petronio Tadolini; nel 1875 è poi testimoniata la presenza di un sottoquadro rappresentante S. Giuseppe; un secondo sottoquadro raffigurante anch’esso lo stesso Santo era qui attestato nel 1897. Oggi in questo altare è presente solo un quadro di modeste dimensioni raffigurante la Madanna col Bambino circondata da numerosi santi.
Nell’altro altare laterale, dedicato alla Beata Vergine del Carmine, si trovava un quadro con cornice dorata raffigurante la Vergine con due angeli che le sostenevano sopra al capo una corona. Nell’inventario del 1818 era qui attestata anche la presenza di un sottoquadro con cornice dorata rappresentante S. Vincenzo Ferreri. Attualmente questo altare ospita l’immagine del Sacro Cuore contornata da una raggiera in legno dorato. Tale opera è presumibilmente uno dei due quadri del Sacro Cuore che compaiono nell’inventario del 1881.
La chiesa ospitava un tempo anche un Battistero rotondo all’interno di una nicchia a sinistra della porta principale, ora scomparso.
Lungo le pareti dell’edificio è ancor oggi visibile la Via Crucis, che vi venne esposta all’inizio dell’Ottocento. Alla chiesa di Montebudello appartiene inoltre un quadro, attribuito con grande certezza al pittore Felice Torelli (Verona 1667 – Bologna 1748), raffi-gurante S. Giuseppe col Bambino tra le braccia, il cui restauro, avvenuto tra il 2013 e il 2014, è stato effettuato grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e sotto la sorveglianza della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici di Bologna.
Per quanto riguarda l’edificio, questo, gravemente danneggiato dal terremoto, fu ristrutturato nel 1744 e nel 1786 fu abbellito da un sagrato per fare il quale occorsero 2000 pietre. Agli inizi dell’800 il campanile fu rifatto e dotato di 4 campane.
Un altro significativo restauro venne apportato alla chiesa nel 1881, quando venne costruito un nuovo coro sotto la direzione del capo mastro Vincenzo Brighenti di Bologna e furono compiute opere di isolamento del campanile. In quell’occasione venne anche risistemato l’altare maggiore e i due altari laterali dal marmista bolognese Antonio Canepa. Nel 1889 l’edificio venne dotato di una nuova facciata e di un nuovo coperto.
Nella prima metà degli anni Sessanta del secolo scorso la chiesa fu chiusa, perché pericolante e nel 1970 vennero abbattute la canonica e i fabbricati colonici che la contornavano. Una volta restaurata, la chiesa è stata nuovamente aperta al culto nel 1990.
Dal 1960 la parrocchia di Montebudello è vacante ed è retta dal parroco di Bazzano.